sabato 29 settembre 2007

SULLO SCAFFALE

Il Pavone e i generali
IL PAVONE E I GENERALI
BIRMANIA: STORIA DA UN PAESE IN GABBIA



Autore: CECILIA BRIGHI
Casa editricie: BALDINI CASTOLDI DALAI EDITORE
Prezzo: Euro 16,50





Nella fantasia di molti occidentali, la Birmania è una terra di grande fascino, di storie preziose, di incanti velati…
In realtà, questo Paese è il primo esportatore di metanfetamine al mondo e il secondo per il traffico di oppio. Un Paese che da quasi mezzo secolo è oppresso da una sanguinosa dittatura militare, che schiaccia il popolo con il lavoro forzato, con violenze, stupri e deportazioni. Un regime dittatoriale che, da oltre dieci anni, tiene agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace e simbolo della resistenza democratica e non violenta.
Questo libro racconta le vicissitudini e la fuga rocambolesca all’estero di alcuni dei protagonisti politici e sindacali dell’opposizione. Nato dal lungo lavoro di collaborazione dell’autrice con alcuni di loro, "Il Pavone e i generali" ci presenta un intreccio di vicende attraverso le quali scorre anche la storia politica e sociale della Birmania, dal dopoguerra a oggi, la brutalità e la repressione di questa dittatura di fronte alla quale molti governi ancora oggi chiudono gli occhi.
È la storia dei sentimenti e delle emozioni di uomini e donne che, per uno scherzo amaro del destino, sono stati costretti a trasformare la loro vita, ad abbandonare i loro amori, i figli, le famiglie, i loro progetti di lavoro, per diventare protagonisti della resistenza democratica e dell’opposizione al regime dei cosiddetti «macellai di Rangoon».

I DIRITTI D'AUTORE VERRANNO DEVOLUTI ALLE ORGANIZZAZIONI DEMOCRATICHE E SINDACALI BIRMANE

giovedì 27 settembre 2007

Solidarietà

Oggi ci sentiamo sinceramente vicini al popolo birmano. Le notizie che purtruppo giungono dal Myanmar con uccisioni e violenze da parte della Giunta militare, che continua a tenere sotto un ferreo regime oppressivo il Paese asiatico, ci colpiscono come democratici, come credenti e come cittadini del mondo affratellati a tutti i popoli, in particolare a chi soffre. Gli avvenimenti di Yangon ci ricordano il Cile, la Cecoslovacchia, l'Ungheria, la Grecia, San Salvador, la repressione dei giovani cinesi, fatti che pensavamo superati con l'avanzare della civiltà e del progresso, con la caduta del muro di Berlino, con gli effetti anche positivi di nuove tecnologie e globalizzazzione. Purtroppo prendiamo atto che se non si disarmano (fisicamente e culturalmente) i potenti e i detentori delle ricchezze (finanziarie ed ideologiche) e se non si rafforza significativamente l'ONU ci troveremo ripetutamente in situazioni similari. A noi piccoli e impoteni non resta che una partecipazione silenziosa ma critica, e soprattutto il lavorare ogni giorno nei nostri luoghi di studio e di lavoro per contribuire a rafforzare la coscienza democratica delle persone che incontriamo: perchè anche da noi un certo fascino per la violenza, l'ordine, l'arroganza sta crescendo e va bloccato con ogni mezzo. Oggi perciò siamo tutti cittadini di Myanmar e sostenitori dei monaci buddisti e di Aung San Suu Kyi.

lunedì 24 settembre 2007

Sogno o realtà ?

Buon successo per la prima edizione "della corsa delle botti" fra i quartieri di Casale Monferrato. Lanciamo una proposta: perchè non fare diventare questa "sfida originale" il nostro Palio ? Eviteremmo anche le contestazioni che gli animalisti regolarmente rivolgono ad altre disfide, basate sull'uso di animali. E avrebbe anche la originalità di essere caratteristica per una zona, come il Monferrato, a vocazione vitivinicola! Volendo si potrebbe anche tenere un'edizione primaverile (in occasione di Riso e Rose) facendo gareggiare i rappresentanti dei nostri Comuni.

Il quotidiano La Stampa parla dei buoni risultati di MITO Settembre Musica. Francesco Micheli ideatore di questo gemelaggio culturale tra Milano e Torino dice di un "palcoscenico in un'immensa area dove c'è il meglio dell'Università, dell'indrustria, della sanità. La vea scommessa è mettere tutto questo in rete.....Qundo finalmente funzionerà l'alta velocità l'interscambio tra le aree di riferimento di Torino e Milano sarà ancora più facile. Per l'anno prossimo Novara e Alessandria hanno già chiesto di partecipare". È l'ora di inserirsi anche per noi: anni fa si era ideato Sotto lo stesso cielo, una collaborazione tra più Comuni di carattere culturale che fosse in grado di tenere legati ad uno stesso filo rosso le iniziative di ogni Ente. Ora ci viene offerta su un piatto l'occasione per trasformare quella cellula iniziale in qualcosa di solido. Avanti Savoja, anzi Comuni Monferrini facciamo un passo decisivo che ci inserisca in un circuito più ampio e qualificato: e magari potremmo valorizzare anche la musica popolare e dialettale e il balletto dando una visibilità ancora maggiore a Vignaledanza.

sabato 15 settembre 2007

A proposito della Superga-Crea

Basilica di SupergaBasilica del Santuario di CreaDi turismo “intelligente” e in particolare della (potenziale) via di pellegrinaggio che da Superga conduce a Crea se n'era parlato lo scorso dicembre nel corso della serata “Casale Asti Alba: un territorio che guarda al domani”. Un percorso a contatto con l'ambiente, che potrebbe diventare sia un itinerario a sostegno del turismo sia dal forte carico spirituale.

Ecco alcune novità:
  • in agosto, un coraggioso gruppo di boy-scout casalesi ha percorso questa via, in parte a piedi in parte in autobus: un primo passo che speriamo altri possano seguire e per questo facciamo i complimenti!

  • dal 2 al 6 ottobre prossimi, un grande convegno interesserà il Santuario di Crea. Il titolo è “La bisaccia del pellegrino - il pellegrinaggio ai luoghi santi nelle diverse religioni”. Agli interessati consigliamo di non perdere un appuntamento in particolare: Teatro Municipale di Casale, sabato 6 ottobre ore 15 per “Dalle pievi alle cattedrali: il turimo sostenibile come strumento di conoscenza, valorizzazione e difesa dei luoghi santi e del patrimonio locale, culturale e devozionale”.

SULLO SCAFFALE

La scommessa della decrescitaLA SCOMMESSA DELLA DECRESCITA



Autore: SERGE LATOUCHE
Traduzione: MATTEO SCHIANCHI
Casa editricie: FELTRINELLI
Prezzo: Euro 16,00



Crescere sempre più? Alla ricerca inevitabile di un continuo aumento del Pil? Questo libro, vero e proprio manifesto teorico della Società della decrescita, ci racconta perché è necessario orientarsi verso un modello diverso, basato su altre e più sostenibili priorità.
Fino a qualche anno fa il termine “decrescita” non figurava in alcun dizionario che trattasse di economia o società, mentre si potevano trovare alcuni concetti simili come “crescita zero”, “sviluppo sostenibile” e “stato stazionario”. Con questo libro, vero e proprio manifesto teorico della “Società della decrescita”, Serge Latouche che è docente e studioso molto noto nell’ambito dell’antropologia economica, rilancia la decrescita come la parola d’ordine per “interrompere la cantilena dei drogati del produttivismo”. Latouche, che ha scritto numerosi saggi tra cui L’occidentalizzazione del mondo (1992) e Come sopravvivere allo sviluppo (2005), in questo libro rimette in discussione il dogma, il mito della crescita e dello sviluppo economico imposto dal mercato, e spiega perché è necessario orientarsi verso un modello diverso, basato su altre e più sostenibili priorità. Illustra come si potrebbe ripensare la società inventando un’altra logica sociale e cercando di costruire una società sostenibile, in particolare nel Sud del mondo. Bisogna quindi esplicitare i diversi momenti per poter raggiungere questo obiettivo: cambiare valori e concetti, mutare le strutture, rilocalizzare l’economia e la vita, rivedere nel profondo i nostri modi di uso dei prodotti, rispondere alla sfida dei paesi del Sud. Infine, è necessario garantire tramite misure appropriate la transizione dal nostro modello incentrato sulla crescita a una “Società della decrescita”. Tutti temi questi che già compaiono nell’agenda politica di molti paesi europei, tra cui la Francia e la Germania, e che anche in Italia cominciano a definirsi in un tutto organico.
Questo è un libro efficace e non catastrofista, in grado di far riscoprire il senso profondo dell’ecologia, la problematica dell’aumento demografico, la razionalità delle politiche del riciclo e del riutilizzo di risorse e materiali. Un libro, come scrive l’autore, zeppo di verbi che iniziano per “r” e per “ri-”, che lanciano tutti la scommessa della decrescita: «ridurre, ridistribuire, rilocalizzare, rallentare, restituire, rimborsare, rinunciare…». Un saggio che fa riflettere, destinato a far discutere.

giovedì 13 settembre 2007

Monferrato, Beppe Grillo e Partito Democratico

di Carlo Baviera

Abbiamo superato, indenni, l'estate e i tormentoni che (come ogni anno) ci vengono ammanniti senza poi affrontarli in modo risolutivo: gli incendi, le questioni climatiche, il fisco troppo esoso, le evasioni fiscali, gli omicidi e l'aumento dell'insicurezza, i lavavetri, gli imbrattatori di muri. Purtroppo si parla meno di raket, dei fenomeni mafiosi, di speculazioni finanziarie ed edilizie, di illegalità diffusa accettata o subita. E anche l'evento politico dell'anno, il Partito Democratico, anzichè essere costruito a partire dall'analisi e dalle proposte riguardo ai problemi "veri" e da come rivitalizzare il sistema democratico rappresentativo e partecipativo, mette al primo posto la scelta della leadership da farsi senza sapere cosa e come sarà il partito, quali i riferimenti ideali e programmatici, ecc. E le regole delle primarie non consentono nè voto disgiunto nè voto di preferenza, con accordi anche per le segreterie regionali preconfezionati dai vertici nazionali: siamo alle solite! E per fortuna c'è chi si è messo di traverso. Ci auguriamo che la scelta della dirigenza locale abbia un percorso diverso e legato alla questioni che interessano la popolazione e il futuro del Monferrato. Ad esempio, speriamo che non ci si sieda soddisfatti per la proposta di riconoscere a Casale la sede dell'ASL provinciale: questo è importante ma il nostro futuro non è solo sede ASL!

Ci chiediamo poi se un po' di metodo Grillo non serva anche qui. Certo, tutti vediamo i rischi che stanno dietro alla semplice semplice protesta, la facile offesa per una intera classe dirigente, la semplificazione delle soluzioni, la mancanza di un disegno compiuti di governo; le stesse proposte devono essere ben soppesate (i motivi di condanna non sono tutti uguali: non tutti sono Dell'Utri, e chi ha precedenti P2 magari figura più pulito di un ex sindaco condannato per errore amministrativo!). Però anche qui un rinnovamento della politica serve: rinnovamento di idee, rinnovamento dei comportamenti di alcuni politici più propensi a mettersi in mostra o a rivendicare posizioni di potere, rinnovamento nel coinvolgimento della base e nella trasparenza delle decisioni.

Dicevamo di Beppe Grillo, di cui tutti parlano in questi giorni per criticare o per apprezzare; certo è che "ha avuto il coraggio di parlare chiaro, porsi contro il potere costituito, contro le multinazionali del consumo o le grandi lobbies economiche....di interpretare la parte di chi sta dalla parte della gente comune e parla un linguaggio comprensibile".

Il futuro del Monferrato ha bisogno anche di questo: ascoltare la gente, essere comprensibili, dare obiettivi raggiungibili. Il PD deve essere molto di più di quanto rappresenta Grillo, ma non potrà prescindere dal trattare le questioni del nostro territorio, ridare alla gente il gusto di partecipare, non trattare le cose solo nel palazzo, e saper individuare e organizzare il futuro rispondendo alle questioni: quali infrastrutture servono, quale viabilità, come affrontare assistenza sociale, formazione, sostegno alle imprese innovative, come sveltire la burocrazia amministrativa, quale ruolo chiediamo di giocare come Monferrato pur all'interno della collaborazione regionale, quale progetto educativo per i giovani. Questa è la mission che deve avere il PD per riavvicinare alla politica.