venerdì 19 settembre 2008

APPLAUSI !!

(dal quotidiano La Stampa - edizione Alessandria)

SANTACROCE. AL MUSEO
Via libera al recupero del chiostro piccolo
Il chiostro piccolo del Museo sarà riportato all'originario splendore. La giunta ha deliberato di investire 345 mila euro per ricostruire il quarto lato del chiostro (demolito nel XIX secolo), dove verrà poi posizionato il portale marmoreo restaurato di Santa Maria di Piazza, risalente al '400 e rinvenuto nel cortile dell'istituto Leardi. Si lavorerà anche per recuperare locali che si affacciano su via Cavour per adibirli a uffici della direzione del Museo e della gipsoteca Bistolfi e per realizzarvi un «book shop».
Questo primo lotto di lavori (in parte coperto da fondi regionali: 170 mila euro) sarà solo l'avvio di un percorso più ampio, in più lotti e per un importo complessivo di circa 750 mila euro. «La Regione contribuirà con 385 mila euro - spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Gianni Crisafulli -comprendendo i lavori già eseguiti per il recupero del portale di Santa Maria di Piazza e gli scavi archeologici preliminari necessari a stabilire con correttezza le, linee di intervento, per valorizzare l'intero complesso museale». Un intervento dunque impegnativo per il Comune «ma necessario - secondo l'assessore alla Cultura Riccardo Calvo - a riportare Casale al centro della vita culturale della regione, un ruolo che oggi presenta nuove potenzialità di sviluppo». [F. N.]
Prendiamo atto che si continua in questa operazione culturale di recupero del quattrocento casalese; un impegno, quello per il Portale, iniziato già nel 2003 con la prima Giunta Mascarino. Con il completo recupero del Chiostro Piccolo si riconsegnerà alla città un altro "pezzo" del complesso museale di Santa Croce. Il recupero del Portale è merito delle sollecitazioni (accolte all'epoca dall'Amministrazione) da parte del Prof. Vincenzo Porta.

giovedì 11 settembre 2008

PICCOLO GRANDE UOMO: DA DOSSETTI ALL'ULIVO

Un altro vero democratico se n'è andato. Ci associamo a quanti si sentono un po' più poveri, perchè il suo pensiero e la sua attività sono state (come per Scoppola, Giuntella, Granelli) punto di riferimento in anni in cui questo Paese sapeva guardare lontano e in grande, e faceva l'Italia leader nella costruzione dell'Europa e di un mondo più giusto.

Il sociologo Achille Ardigò, uno degli intellettuali di maggior spicco della Democrazia cristiana di Aldo Moro, è morto a Bologna, a 87 anni. Il suo cuore si è fermato nel pomeriggio nella casa di cura Villa Toniolo dove era ricoverato da qualche mese, in seguito ad un infarto che lo aveva colpito in luglio.
Achille Ardigò ha insegnato sociologia all'università di Bologna. È stato il primo presidente dell'associazione italiana di sociologia. Cattolico, è stato uno dei protagonisti della stagione della Dc di Aldo Moro. È stato anche molto vicino a Giuseppe Dossetti, con una lunga esperienza amministrativa cominciata in consiglio comunale a Bologna. Dossetti, nel 1956, affidò proprio a lui la preparazione del programma che, con l'apporto di numerosi studiosi amici, venne presentato agli elettori col titolo 'Libro bianco su Bologna'. Una buona parte di quelle pagine vengono ancora discusse per la ricchezza tematica, soprattutto sull'idea più innovativa: la riforma dei quartieri e il decentramento amministrativo, proposta poi raccolta e realizzata dal Pci.
Lo stesso Ardigò ha sempre ricordato quell'esperienza in Consiglio comunale come un esempio di fruttuosa collaborazione fra forze che, all'epoca, si contrapponevano frontalmente. Negli anni Novanta era stato uno degli ispiratori dell'esperienza dell'Ulivo e l'anno scorso aveva aderito al Partito Democratico in maniera convinta: è stato infatti fra i primi a ritirare il certificato di fondatore del Pd.
Nella sua attività scientifica è stato un teorico dell' autonomia sociale (il suo libro più studiato è 'Governabilità e mondi vitali'), convinto che la governabilità si può ottenere solo attraverso il riequilibrio fra intervento pubblico e iniziativa privata. È stato anche promotore e direttore della scuola di specializzazione in sociologia sanitaria dell'Università di Bologna.
È stato presidente della prima sezione del Consiglio superiore di sanità e commissario straordinario degli Istituti ortopedici Rizzoli di Bologna. Fra i primi ricordi è arrivato quello di Romano Prodi, legato ad Ardigò anche perché sono stati colleghi nella facoltà di Scienze Politiche (di cui Ardigò è stato fra i fondatori insieme a Beniamino Andreatta). "Lo ricordo - ha detto l'ex presidente del Consiglio - non come un accademico distaccato, ma come un appassionato partecipante ed anticipatore delle evoluzioni e dei problemi della società e della politica italiana. Di una politica che Ardigò sempre cercava di interpretare in una visione di lungo periodo. Sempre fedele ai principi del cattolicesimo democratico, è stato per tutti noi una presenza costante".

domenica 7 settembre 2008

Benvenuto

Oggi fa il suo ingresso in Diocesi il Vescovo di Casale Monferrato, Mons. Alceste Catella. Gli diamo il benvenuto nella speranza di collaborare nell'interesse del Monferrato, del suo futuro, soprattutto delle persone che qui vivono, lavorano, studiano. I giovani avevano con il Vescovo precedente un ottimo rapporto; sono loro, soprattuto, ad aver bisogno dell'azione saggia, equilibrata, aperta alla libertà della comunità cristiana e quindi anche del Vescovo Catella. Sono i laici impegnati nella pastorale diocesana, nelle parrocchie, nel volontariato, nella cultura, nel sociale, nella amministrazione civile che desiderano poter riprendere a collaborare con il Vescovo del nostro Monferrato. Serve operare, insieme, per una chiesa sempre meno clericale, sempre più comunità; non piramide o organizzazione aziendale, ma rete che tiene tutti legati nella fede, nella missione, nella carità. Questo è il nostro augurio Mons. Alceste! E buon lavoro.