mercoledì 30 luglio 2008

Anche buone notizie

Sette milioni spesi bene per il Castello: questo il commento positivo della Presidente della Regione Piemonte, con l'impegno a continuare anche nei finanziamenti regionali. Ormai si è proiettati verso 21/3/2009 per l'apertura dell'area destinata al Centro Giovani - Informagiovani - Biblioteca Ragazzi, ...ma si deve ormai pensare agli ulteriori lotti di lavoro per giungere al più presto ad un completo utilizzo di questa "Cittadella della Cultura" come è stata chiamata fin dall'inizio del Progetto (che prevede Biblioteca Civica, Archivio Comunale, luoghi di incontro, spazi per mostre d'arte contemporanea).
Importante anche sul piano del risparmio energetico l'accordo fra Provincia di Alessandria e i Comuni di Casale M., Valenza e Alessandria per progettare e costruire casa, e non solo, sempre più ecosostenibili. Questo il significato del Protocollo Itaca che prevede la creazione di un regolamento da affiancare a quello edilizio per edifici ecocompatibili (sostenibilità totale: dal risparmio energetico,al recupero dell'acqua e dei rifiuti, all'utilizzo di materiali e perticolari tecniche di costruzione). Casale M. all'avanguardia per preparare il futuro di questo territorio.

sabato 26 luglio 2008

Casale nel mondo

Barak Obama parla al mondo da Berlino, e mostra il volto vero dell'America che ci piace. Il paese delle opportunità e della democrazia, della libertà e del diritto, in cui un ragazzo nero può diventare Presidente.
È l'America amica e alleata dell'Europa, che combatte il terrorismo ma lavora sul serio per la pace in Medio Oriente e si ritira dall'Iraq. Obama dimostra di avere la consapevolezza di come si debba cambiare passo nella politica mondiale e manda un messaggio forte: abbattere tutti i muri che ancora dividono popoli e razze, nativi e immigrati, cristiani, ebrei e musulmani, paesi ricchi e paesi poveri. È una visione aperta e coraggiosa del futuro, piena di speranza, perchè investe sul dialogo e sull'incontro tra chi è diverso.
Da noi invece si continua ad evocare emergenze continue e alimentare la paura anziché risolvere i veri problemi del Paese. Tutto fa parte dell'approccio decisionista e semplicistico della nuova dirigenza nostrana: il Lodo Alfano, i decreti sui rifiuti, la manovra economica che penalizza la sanità, la scuola e i lavoratori dipendenti e ora lo stato d'emergenza sull'immigrazione. Il Monferrato fa parte del mondo e perciò anche qui abbiamo un duplice dovere: vigilare per evitare strappi alla Costituzione, tornando a mobilitare le coscienza dei cittadini sul legame imprescindibile tra libertà e democrazia, diritto e diritti della persona. Il secondo compito è quello di rimettere l'Italia sulla stessa lunghezza d'onda di chi si sente cittadino del mondo e parla la lingua di un nuovo mondo che è appunto quella di abbattere i muri ancora esistenti. Solo così anche il Monferrato continuerà a far parte della storia e a non sentirsi isolata e abbandonata.

lunedì 7 luglio 2008

Pannelli solari al posto di tetti in eternit


Segnaliamo un'iniziativa della Regione Toscana che merita di essere conosciuta. E che dovrebbe essere presa ad esempio.

La Regione Toscana sostiene e coordina un programma innovativo che permetterà di rimuovere l’eternit, che contiene amianto, e di istallare pannelli fotovoltaici. Il progetto permette anche di ricavare energia elettrica “pulita” e di generare un ritorno economico, che copre i costi. L’iniziativa, che è già stata attuata su 26 edifici (24 nell’area fiorentina e 2 in quella di Massa e Carrara) coinvolgerà ora un altro centinaio di stabili appartenenti al patrimonio di edilizia residenziale pubblica della Toscana.

«Si tratta di un progetto assolutamente innovativo - spiega l’assessore alla casa della Regione Toscana, Eugenio Baronti - che consente di fare tre cose utili a costo zero. La prima è quella di bonificare i tetti delle case popolari della Toscana, molti dei quali, a suo tempo erano stati costruiti in eternit. E l’eternit, come tutti sanno, è fatto con l’amianto. La seconda – fa notare l’assessore - è che una sostanza pericolosa, come l’amianto, viene sostituita con pannelli fotovoltaici, che producono energia elettrica pulita e fanno risparmiare emissioni nell’atmosfera. La terza cosa è che, grazie a questa energia, non solo si risparmia l’inquinamento, ma si ottengono risorse economiche che servono a ripagare il costo dell’impianto. In Toscana i primi esperimenti sono stati attivati, ora vogliamo allargare il raggio d’azione e vogliamo che l’esempio virtuoso delle case popolari possa servire da modello anche per i condomini privati».

I protagonisti del progetto saranno i gestori di edilizia residenziale pubblica sul territorio. La Regione dal canto suo promuove e coordina gli interventi e contribuisce a sostenere le attività di verifica e progettazione, da un punto di vista tecnico e finanziario. Si stima che i costi di questo programma ammontino complessivamente a 55 milioni di euro. La resa economica, in un arco di 20 anni, della vendita di energia e degli incentivi previsti dal Governo sarà di circa 64 milioni di Euro. Ne risulta un utile di 9 milioni di euro che va a coprire i costi di rimozione e smaltimento dell’amianto delle coperture eternit.

venerdì 4 luglio 2008

Iniziative contro l'amianto

Agire subito contro l'amianto
Presentato in Senato un Ddl con 10mila firme per la tutela dei lavoratori esposti


(riportiamo dal sito nazionale del PD)
10mila firme non sono poche. Non serve nemmeno dirlo. La domanda è piuttosto un'altra. Sono abbastanza per smuovere una montagna? Felice Casson sembra assolutamente convinto. Per questo ha firmato. Per primo. Dopo di lui altri trenta senatori della Repubblica. Giorgio Roilo, Marco Filippi e parecchi altri con loro. Ma bisogna fare in fretta. E bisogna fare tutto quel che si può. Quel ddl va tradotto in realtà. “Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti ed ex esposti all'amianto e dei loro familiari, nonché delega al Governo per l'adozione del testo unico in materia di esposizione all'amianto” recita così il ddl presentato al Senato.Va sottoposto subito al vaglio del Presidente del Senato. E deve essere esaminato anche dalle Commissioni. Dalla Commissione Lavoro di Pasquale Giuliano, e dalla Commissione Giustizia di Filippo Berselli, per la precisione. Il passo è breve. E il tempo stringe. Agli ex esposti serve un fondo di tutela. Un fondo che funzioni. I siti inquinati vanno bonificati. Tutti quanti, per intero, senza lasciare zone d'ombra. E bisogna garantire una sorveglianza sanitaria alle persone a rischio. A tutte le persone a rischio. Bisogna battersi. Il nemico è davvero letale. È comune, anche. Resistente al calore. Fibroso al punto giusto. In poche parole sarebbe ottimo davvero. Ottimo per essere lavorato e impiegato nel confezionamento di indumenti e tessuti. Perché è a prova di fuoco, un ignifugo come non se ne trovano proprio. Blu, bruno o bianco ha poca importanza. Peccato che fa male. Molto male, l'amianto. Tecnicamente non è altro che un insieme di minerali, di silicati per la precisione. Fuori dai tecnicismi, nella realtà concreta dei fatti, è ben altro. È un mostro ingordo. 1.300 volte più sottile di un capello umano. Si concentra in aria e si fa respirare. E sono guai seri. 4mila morti all'anno solo nel nostro Paese parlano chiaro. 32mila tonnellate di amianto sparse qua e là sul territorio nazionale anche. E meno male che si tratta di un dato sottostimato. A Monfalcone e Trieste ha fatto più vittime che altrove. Ha colpito Genova e La Spezia. Massa Carrara e Livorno. Taranto. Ovunque ha lasciato una scia di sangue e di malattia. Asbestosi. Da asbesto, cioè amianto. Ma c'è anche il mesotelioma. Un morbo nero che colpisce ai polmoni, al pericardio o al peritoneo. C'è il carcinoma polmonare. E ci sono tutti quegli altri tumori che fanno man bassa di chiunque si esponga al composto della morte. Tutte zone costiere. Zone di porti e di cantieri navali. Ma c'è anche Casale Monferrato. Non dovrebbe. La sua colpa è una sola. Aver ospitato un pezzo di storia produttiva nazionale. Che significa essere stata sede, dall'inizio del secolo scorso e fino agli anni Ottanta, di un colosso industriale che produceva materiali impiegando amianto. Lo mischiava con il cemento, e tirava fuori Eternit. Il coibentatore del futuro per edifici, tetti, treni e, naturalmente, navi. Le portaerei classe Clemenceau sono un capolavoro di Eternit. Di veleno, perciò. Casale Monferrato continua a pagare. Al ritmo di 35-40 morti all'anno. Tutti esposti all'Eternit. Tutte vittime dell'amianto, come recita Fulvio Aurora. Se ne intende, lui. Ne ha viste tante perchè fa parte dell'Associazione Italiana Esposti Amianto.Tegole, pavimenti, tubazioni e vernici contenevano amianto. Le parti meccaniche delle automobili anche. Corde, plastica e cartoni. Perfino nella filtrazione dei vini c'entrava l'amianto. Era ovunque. E resterà in circolo per parecchio ancora. Alcune stime dicono fino al 2020. C'è di che preoccuparsi. "Un problema terrificante" lo definisce Casson. Indistruttibile. Proprio come il titolo del documentario di Michele Citoni. Una pellicola che Citoni aveva dedicato proprio al dramma dell'amianto, alle difficoltà enormi legate alla sua neutralizzazione ambientale. Il suo impiego è stato vietato sul suolo italiano sin dal 1992, con la legge 257. Il testo affrontava termini e procedure di dismissione per tutte le attività di estrazione e lavorazione. Ma si occupava anche dei lavoratori esposti. Purtroppo, le soluzioni proposte allora non hanno tenuto il passo coi tempi. E si sono dimostrate incapaci di inquadrare l'amianto come ciò che realmente è. Un'emergenza concreta e diffusa. Di natura sanitaria. Ma anche ambientale. Nel nord, a Broni, il Comune ha in mano 1milione e mezzo di euro. Bella sommetta. Dovrebbe impiegarla per operare la bonifica del territorio e scacciare una volta per tutte l'incubo odioso dei tumori. Peccato che per pulire davvero l'area ne servano 21 di milioni. E peccato che la legge abbia inventato soluzioni tronche. Possibilità di pensionamento anticipato per gli esposti ce ne erano e ce ne sono, eccome. Previdenza anticipata, certo. Tempo fa arrivava l'INAIL che produceva una CONTARP, cioè una Consulenza Tecnica di Accertamento dei Rischi Professionali, e il gioco era fatto. Eppure la tutela legale è garantita solo al di sopra dei dieci anni di esposizione documentata. 9 anni di amianto insomma non dovrebbero far male, nè uccidere. Non solo. L'esposizione è valida (cioè nociva) solo per i lavoratori. Non esiste tutela per i loro familiari. Bisognerebbe andare a spiegarlo alla gente di Marghera, Venezia.Perchè lì c'è la Breda. Con i suoi operai morti di mesotelioma. E le loro mogli che hanno fatto la stessa fine. A forza di stirare le tute dei mariti. Giorno dopo giorno dopo giorno. Fibra dopo fibra dopo fibra. Una sentenza della Cassazione aveva già stabilito la tossicità dell'amianto. Peccato che tutto questo fosse accaduto negli anni Sessanta. Per parte sua, lo Stato aveva continuato ad ignorare il tutto. Silenzio per 30 anni. Eccolo, il muro. Non di gomma, ma di cemento. Un muro fatto di migliaia di episodi. Talmetne tanti che non può non essere un dovere morale intervenire. Nell'alta Val di Cecina toscana c'è Larderello, che ospita un campo geotermico. Parecchi lavoratori hanno contratto l'asbestosi ai polmoni. E l'INAIL ha riconosciuto loro appena l'1%. Quando si tratta di forze armate, aeronautica e marina in primis, la sostanza non cambia. Tutti tacciono. Tacciono sui cantieri navali di Latina e provincia. Tacciono sulle 3-4 mila cause intentate in terra pontina. Tacciono sulla responsabilità statale che fa dell'amianto un problema ancora più grave. E pressante. 10mila firme dicono che è ora di cambiare. E' vero, alle spalle c'è un passato con cui fare i conti che pesa come il piombo. Ma rimane un presente di speranza. E di impegno concreto e colletivo.
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Riferiamo anche di due altre iniziative: il Consigliere Regionale Botta ha sollecitato il Sottosegretario all'Ambiente Menia al fine di completare in tempi rapidi la rilevazione della presenza di "polverino" e il conseguante smaltimanto, a voler istituire un coordinatore straordinario per un'azione concertata fra le istituzioni, e che il Governo contribuisca in maniera concreta ai costi per non gravare sulle finanze locali.
Pur se minimo come importo, agli ex lavoratori Eternit (e famiglie) che non avevano ottenuto alcun riconoscimento dal fallimento nel 1993, verrà corrisposto un risarcimento. Sono 1100 le persone interessate.