giovedì 22 febbraio 2007

Governo, luci e ombre

di Stefano Musso

Per cosa sarà ricordato il 21 febbraio 2007? Forse non sarà rammentato affatto perché gli eventi successivi lo metteranno in ombra. Fatto sta che poteva essere un giorno né migliore né peggiore di altri, fino a che è arrivata la notizia, quasi inaspettata, che il governo era "caduto".
Amarezza e un po’ di eccitazione: sono queste le sensazioni che ho provato. Sensazioni analoghe a quelle della notte del 10 aprile 2006, quando il centrosinistra vinse le elezioni per cifre tanto risicate da mettere in dubbio la capacità di questo schieramento di trovare il consenso della gente. Le difficoltà della vittoria e anche dei mesi successivi sono riconducibili certamente allo strapotere mediatico di Forza Italia e ad una legge elettorale ignobile nell’intento di evidenziare tutti i difetti del partitismo italiano. Tuttavia ci sono stati anche sbagli da parte dell’Unione? E quali? Per contro, perché una parte dei cittadini dovrebbe riporre la sua fiducia in Prodi?
I punti di forza e quelli di debolezza di questo governo sembrano inseparabili e sono incarnati molto bene dal suo leader. Il Presidente del Consiglio Prodi è quasi un antieroe: una figura che crede nella democrazia rappresentativa e che non incarna il capo carismatico che libera da ogni paura, bensì lascia a ciascun cittadino le proprie responsabilità. Romano è defilato , non telegenico, sembra riproporre un’etica per la politica: ma i suoi metodi paiono anacronistici.
È il difetto della comunicazione, un difetto del centrosinistra. Comunicare può anche significare far demagogia, ma non-comunicare vuol dire non convincere, non trasmettere agli elettori gli aspetti positivi delle scelte di governo. Indicare una rotta, in risposta ai problemi della nostra epoca, non è un optional e qui ci sono state delle mancanze.
Perché sostenere l’Unione allora? Ritengo che la leadership del centrosinistra non abbia governato con la dovuta energia; ciò non toglie però che gli obbiettivi sono quelli corretti. Costruire l’Europa, ricercare la giustizia sociale, aumentare gli aiuti per i Paesi poveri, combattere il precariato sono iniziative che i signori del centrodestra non avrebbero intrapreso. E non dimentichiamo le prime leggi a favore delle energie rinnovabili, e non dimentichiamo pure che si sta costruendo un Partito Democratico. Questa entità politica potrebbe avvicinare in parte i cittadini e superare steccati gravosi per mantenere i quali Moro è stato ucciso. Chissà se il P.D. nascerà? Potrebbe essere una garanzia per la democrazia contro i ricorrenti rischi di indebolirla.
Vizi e virtù, dunque, stanno vicini. Ma il governo è già caduto una volta e non è cosa positiva. Alla prossima "debolezza" anche i sogni andranno a casa!

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