Stiamo scivolando (forse ci siamo già senza accorgercene!) verso un periodo molto pericoloso di rigurgito razziale. Da Roma il ministro dell’interno annuncia che in Sicilia i barconi con i clandestini saranno rispediti indietro senza fargli nemmeno toccare la costa e si è già provveduto. A Milano il deputato leghista Matteo Salvini annuncia la proposta per riservare i posti sugli autobus ai milanesi. Sull'uno e sull'altro avvenimento già molte le reazioni: per fortuna la coscienza civile di tanti italiani non si è ancora addormentata. Ha dato segni di idignazione già di fronte ad altre proposte come le impronte ai rom o le classi separate per immigrati.
Proposte razziste uniscono anche le persone di buon senso. Contro le porte chiuse ai barconi che condanna migliaia di persone a tornare nella Libia di Gheddafi, che non brilla per il rispetto dei diritti civili arrivano le critiche dell’Alto commissario Onu per i diritti umani (Unhcr), dalla Cei e dall'opposizione, per le scarse garanzie sul rispetto dei diritti umani nel Paese di Gheddafi che non ha aderito alla Convenzione sui rifugiati del 1951 e non dispone di un sistema nazionale d'asilo efficiente. Tre barconi con a bordo 227 persone (40 donne di cui tre incinte) sono stati scortati in Libia da dove erano partiti. Maroni annuncia che l’iniziativa diventerà un “modello per l’Europa e che dal 14 maggio partiranno i pattugliamenti congiunti tra Italia e Libia davanti alle coste libiche. L'Alto Commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres ha espresso “grave preoccupazione. È di fondamentale importanza che il principio internazionale di non respingimento continui ad essere integralmente rispettato”. Critica anche la Cei, secondo cui "va verificato l'effettivo trattamento di chi viene mandato in Libia, uno dei pochi Paesi al mondo che non ha sottoscritto la Dichiarazione fondamentale dei diritti dell'uomo”. Sono in molti a non aver gradito la mossa del governo come il Consiglio d'Europa, istituzione impegnata nella difesa dei diritti umani: "E'gravissimo che tutto ciò accada in un paese che andra' tra breve a ospitare il G8''. E dovrà dare giustificazioni il sedicente cattolico Silvio Berlusconi: con l'indignazione della Cei ( "Si negano i diritti umani. Questa non è una distinzione fra cittadini di serie A e di serie B, ma fra persono e non-persone".) si fa sentire la voce anche del Consiglio Pontificio per gli immigrati. Mons. agostino Marchetto parla di "lesione dei diritti umani e plaude alle associazioni cattoliche che si sono apertamente schierate contro questa barbarie. "Ognuno si assumerà le proprie responsabilità". Ma non finisce qui. L'intero mondo cristiano si ribella a questa palese violazione dei diritti civili. Ultimi in ordine cronologico, il quotidiano pontificio, L'Osservatore Romano e la Chiesa Gesuita italiana. Chi farà capire a tanti elettori in buona fede che il cristianesimo si difende con altro stile e altri strumenti rispetto a quelli espressi dal centro-destra e dalla tendenza "gentiloniana" riaffiorata negli ultimi anni a narcotizzare i sentimenti cattolici?
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