venerdì 3 dicembre 2010

BIOGRAFIA DI UN GRUPPO

Mantenere viva la memoria è sempre un fatto importante.

Ricordare fatti, persone, situazioni delle nostre comunità è utile perché non vengano accantonate e annebbiate le opere e le conquiste anche del recente passato, che tendiamo sovente a rimuovere, perché sempre più spinti a rincorrere e guardare alle cose nuove.

Pertanto diventa stimolante essere richiamati a ripensare ad un periodo che ci siamo lasciati alle spalle, quello che va, grosso modo, dal dopoguerra al nuovo secolo. Un ricordo che ora ci è proposto da un libro:

Un colpo d’Ala – doppia cittadinanza, fatiche di una generazione di Carlo Baviera, (Edizioni San Valerio – Occimiano)

che verrà presentato giovedì 16 dicembre alle ore 21,00 presso l’Auditorium S. Chiara – Via Facino Cane, 31 a Casale Monf.

Nel libro viene presentata documentazione di avvenimenti che hanno fatto la storia politico-amministrativa locale, partendo dalla narrazione della vita e delle scelte di un gruppo di giovani della Parrocchia dell’Addolorata degli anni sessanta.

Quella di Baviera è una specie di autobiografia, che diventa “biografia” di un gruppo il quale, partendo dalla formazione e dall’impegno ecclesiale si dedicherà all’attività civile e politica, incrociando altri amici. Con questi compirà un percorso per lo sviluppo e la crescita civile e istituzionale della Città e del Monferrato: si ricordano le realizzazioni amministrative, le crisi di giunta, l’esperienza iniziale della partecipazione di quartiere, l’attività di partito, le speranze per il rinnovamento politico e quello per una Chiesa “conciliare”. Si dà conto di un progetto che si è trasformato in attuazione concreta e ha fatto crescere la comunità civile, nella collaborazione e nel confronto con altri gruppi e culture politiche.

La narrazione si snoda tra le vicende della comunità di fede (parrocchiale o diocesana) e quella politico istituzionale, che si intrecciano senza confondersi, rispettando le necessarie distinzioni.

Viene rappresentato un modo di vivere la “doppia cittadinanza” (date a Cesare e date a Dio) come è stato in grado di farlo un gruppo concreto, formatosi nel Borgo Ala: realizzare la vocazione del laico credente inserito e operante nella vita della Chiesa locale, attento all’evangelizzazione senza venir meno all’impegno pubblico.

Anche oggi, nell’epoca del maggioritario e di fronte alle sfide sociali, economiche, istituzionali ed etiche del nuovo secolo, gli amici dell’Ala e quelli del “cattolicesimo democratico” dimostrano la voglia di ripartire e la speranza che i riferimenti valoriali, laicamente interpretati, siano ancora sale e lievito per il bene comune di questa terra.

Il libro è stampato grazie al contributo della Fondazione CRT.

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