martedì 18 novembre 2008

CONTRO L'AMIANTO E PER LA SALUTE: interpellanza parlamentare

L’On. Luigi BOBBA (PD), Vice Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha presentato un’interpellanza urgente al Ministro del Lavoro e della Salute e al Ministro della Giustizia relativamente al grave problema delle malattie provocate dall’amianto (l’interpellanza ha come primo firmatario il deputato Franco Narducci ed è stata sottoscritta anche da Cesare Damiano, Marco Calgaro, Giorgio Merlo, Piero Fassino e Anna Rossomando). Spiega l’On. Luigi BOBBA: “Gli stabilimenti di Casale Monferrato e di Cavagnolo sono tristemente noti in tutto il mondo in considerazione del lunghissimo periodo di attività della Eternit, che per ottanta anni vi ha prodotto manufatti in cemento-amianto. Poche settimane fa, il pubblico ministero Raffaele Guariniello ha chiuso la megainchiesta sulla Eternit (la multinazionale svizzera dell’amianto operante negli stabilimenti di Casale Monferrato e Cavagnolo), chiedendo il rinvio a giudizio per disastro doloso e omissione volontaria di misure antinfortunistiche dei vertici dell’azienda, lo svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Louis Marie Ghislain”. Successivamente a tale rinvio a giudizio, il titolare della Eternit Stephan Schmidheiny, ha «lanciato», attraverso i propri legali, un’offerta di indennizzo individuale alle parti civili, vale a dire ai familiari delle vittime, consistente in alcune decine di milioni da dividere tra coloro che avevano lavorato all'Eternit dal 1973 al 1986. “L'offerta appare ingannevole oltre che irrisoria se si considera che la sola bonifica delle aree interessate di Casale è costata finora allo Stato italiano oltre 50 milioni di euro - dichiara l’On. Luigi BOBBA - e per queste ragioni vogliamo sapere come il Governo intenda tutelare i diritti dei lavoratori italiani, nonché dei parenti dei lavoratori deceduti, che negli anni sono stati esposti all’amianto negli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato e Cavagnolo, posto che l’offerta di accordo extragiudiziale lanciata dai vertici della Eternit potrebbe indurre alcune parti lese ad accettare la proposta e uscire dal processo intentato dall’Associazione dei familiari delle vittime di Casale Monferrato, anche tenendo conto che sul piano processuale difficilmente i colpevoli di un reato protrattosi per decenni saranno processati in fretta, occorrendo molto tempo per notificare a ognuna delle parti lese, malati di mesotelioma e familiari delle vittime, gli atti previsti dalla legge”. Inoltre, conclude l’On. Luigi BOBBA, “in relazione agli stabilimenti Eternit in Italia, in particolare di Casale Monferrato e Cavagnolo, desideriamo sapere quanti esposti-denunce siano stati archiviati, quanti siano ancora pendenti, quanti conclusi con passaggio del fascicolo al giudice per il giudizio e quanti si siano conclusi con sentenze di primo o secondo grado ovvero divenute definitive”.

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