lunedì 25 giugno 2007

I giovani promuovono i Comuni

di Carlo Baviera

«In un momento di grande insicurezza e di forte disaffezione verso le istituzioni, i giovani dimostrano di credere molto nei Comuni, che sono molto attenti alle loro esigenze quotidiane». È quanto ha affermato Roberto Pella, Responsabile Nazionale ANCI Politiche Giovanili e Sport, intervenendo nel dibattito svoltosi durante la sessione dell’Assemblea a Bari dedicata alle possibili ricette per la crescita del Sistema Paese.
Pella ha evidenziato come tale vicinanza sia legata innanzitutto al numero crescente di amministratori under 35, su 140mila totali sono 35-37mila i giovani; ma anche al sistema elettorale che, a livello locale, premia il contatto con il territorio, «favorendo così una partecipazione giovanile che a livello regionale e tanto meno politico non è immaginabile».
Il Responsabile Nazionale ANCI Politiche Giovanili e Sport ha poi sottolineato l’impegno sostenuto dall’ANCI per venire incontro alle esigenze del mondo giovanile, dando atto al ministro Melandri di aver avviato un proficuo rapporto di collaborazione. In questo senso Pella ha ricordato l’intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali sulla ripartizione del Fondo nazionale per le politiche giovanili, stipulata la scorsa settimana in sede di Conferenza Unificata.
«L’intesa consente anche ai Comuni - ha spiegato - di partecipare alla consultazione per l’utilizzo dei 60 milioni di euro destinati alle Regioni per gli APQ (Accordi di programma quadro), assegnandone altri 15 milioni direttamente a Comuni e Province. Sono finanziamenti - ha evidenziato Pella - che come Anci intendiamo destinare per obiettivi specifici, come l’accesso alla casa, l’accesso al credito e l’accesso al lavoro, tre misure essenziali per rendere i giovani veramente indipendenti».
Infine, il delegato Anci per le politiche giovanili ha lanciato un appello affinché l'Italia possa colmare il gap rispetto agli altri Paesi comunitari, per quanto riguardo il ricambio della classe politica. «In Italia - ha affermato - esistono molti giovani con grande esperienze negli enti locali, i quali sicuramente sapranno mettere a frutto tale bagaglio anche nella vita politica nazionale, sia nel Parlamento che nel Governo».
Queste le considerazioni che emergono da un comunicato dell’Associazione Nazionale dei Comuni; valgono anche per il Monferrato? C’è stato reale ringiovanimento degli amministratori e della classe politica? E i giovani credono all’azione dei Comuni? Hanno avvertito le iniziative assunte in questi anni (la sede locale dell’Università, le politiche formative, lo sviluppo delle aree industriali di Casale e dei dintorni, le spese per una politica culturale e del tempo libero più di sostanza rispetto alla sola proposta di musica “giovanilistica” e da sballo,… )? Nonostante tante cose positive sarebbe urgente una risposta (e questa non compete solo ai comuni) a due questioni: il lavoro possibilmente nel nostro territorio e l’accesso alla casa per chi si sta preparando al matrimonio. È una urgenza nazionale, ma che noi dobbiamo chiedere che sia concretizzata qui in loco, anche come sostegno alle questioni demografiche.

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