mercoledì 14 marzo 2007

L'ASL di Casale è essenziale per il territorio

Nella serata di ieri lo S.D.I. ha organizzato una serata di dibattito sulla necessità di riprendere l’iniziativa riguardo alla salvaguardia della presenza di un’ASL autonoma per il Monferrato Casalese. Ci complimentiamo per l’iniziativa che ha risvegliato le forze politiche su un tema fondamentale per il futuro del nostro territorio e con quanti (Sindaci, Presidente Provincia di Alessandria, Sindacati, Partiti) hanno portato contributi e suggerito iniziative per pressare la Regione. Condividiamo fortemente le motivazioni di quanti hanno ricordato che le motivazioni pro-ASL non sono affatto di tipo campanilistico, né si nascondono le razionalizzazioni della spesa, ma si fondano sul rispetto di un sottosistema locale su cui si regge il Piemonte che si è formato dal lavoro, dalla capacità di attrazione, dalle vicende storiche che vengono da lontano. Non si vuole agire oggi con la visione del Marchesato o del Ducato che vive una storia sua propria chiusa alla collaborazione esterna o con i livelli amministrativi e di governo superiori; si ha invece la consapevolezza che questo sistema locale che è diverso e più articolato delle semplici realtà provinciali (l’eporediese, il pinerolese, l’albese, il monferrato casalese, ecc.) vada rafforzato, come tessuto che crea la coesione economica, civile, sociale, religiosa così come si è delineata nei secoli passati, per valorizzare le autonomie, le comunità che sono la forza della regione stessa. Se si toglie a Casale il “mattone” dell’ASL (più che mattone è una colonna portante del nostro sistema locale) si inizia lo sgretolamento di una realtà sociale e amministrativa a cui negli ultimi trent’anni si sono dedicati tanti amministratori (e fra questi Paolo Ferraris): pensiamo ai servizi socio-assistenziali, al Consorzio per lo Smaltimento Rifiuti, al sistema di fornitura dell’acqua e del metano sul territorio, alle iniziative turistiche e culturali che accomunano tante amministrazioni. Solo chi chiude gli occhi sulla realtà o ragiona semplicemente in termini ragionieristici non può cogliere l’errore storico che si commetterebbe con il venir meno dell’ASL; e non può essere il pur importante rafforzamento dei servizi socio sanitari la contropartita. Nel migliore dei casi si sarebbe all’avanguardia in alcuni settori (ma sarà così automaticamente???) ma in un contesto in cui si sarebbe sfaldato il sistema di rapporti fra le comunità locali: ci potrebbe essere un risultato tecnico ma una disfatta politica.

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