sabato 15 settembre 2007

SULLO SCAFFALE

La scommessa della decrescitaLA SCOMMESSA DELLA DECRESCITA



Autore: SERGE LATOUCHE
Traduzione: MATTEO SCHIANCHI
Casa editricie: FELTRINELLI
Prezzo: Euro 16,00



Crescere sempre più? Alla ricerca inevitabile di un continuo aumento del Pil? Questo libro, vero e proprio manifesto teorico della Società della decrescita, ci racconta perché è necessario orientarsi verso un modello diverso, basato su altre e più sostenibili priorità.
Fino a qualche anno fa il termine “decrescita” non figurava in alcun dizionario che trattasse di economia o società, mentre si potevano trovare alcuni concetti simili come “crescita zero”, “sviluppo sostenibile” e “stato stazionario”. Con questo libro, vero e proprio manifesto teorico della “Società della decrescita”, Serge Latouche che è docente e studioso molto noto nell’ambito dell’antropologia economica, rilancia la decrescita come la parola d’ordine per “interrompere la cantilena dei drogati del produttivismo”. Latouche, che ha scritto numerosi saggi tra cui L’occidentalizzazione del mondo (1992) e Come sopravvivere allo sviluppo (2005), in questo libro rimette in discussione il dogma, il mito della crescita e dello sviluppo economico imposto dal mercato, e spiega perché è necessario orientarsi verso un modello diverso, basato su altre e più sostenibili priorità. Illustra come si potrebbe ripensare la società inventando un’altra logica sociale e cercando di costruire una società sostenibile, in particolare nel Sud del mondo. Bisogna quindi esplicitare i diversi momenti per poter raggiungere questo obiettivo: cambiare valori e concetti, mutare le strutture, rilocalizzare l’economia e la vita, rivedere nel profondo i nostri modi di uso dei prodotti, rispondere alla sfida dei paesi del Sud. Infine, è necessario garantire tramite misure appropriate la transizione dal nostro modello incentrato sulla crescita a una “Società della decrescita”. Tutti temi questi che già compaiono nell’agenda politica di molti paesi europei, tra cui la Francia e la Germania, e che anche in Italia cominciano a definirsi in un tutto organico.
Questo è un libro efficace e non catastrofista, in grado di far riscoprire il senso profondo dell’ecologia, la problematica dell’aumento demografico, la razionalità delle politiche del riciclo e del riutilizzo di risorse e materiali. Un libro, come scrive l’autore, zeppo di verbi che iniziano per “r” e per “ri-”, che lanciano tutti la scommessa della decrescita: «ridurre, ridistribuire, rilocalizzare, rallentare, restituire, rimborsare, rinunciare…». Un saggio che fa riflettere, destinato a far discutere.

Nessun commento: